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Le Driadi

Merlot "Driade Felice" 2019

Denominazione: Colleoni DOC

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Esaurito

La cantina

«Crediamo in una viticoltura naturale rispettosa del territorio, delle sue risorse e della sua biodiversità: il nostro vino, senza finzioni e artifizi è il suo frutto e nasce da uve sane e vive».

Queste le parole di Gabriella e Luciano Chenet, rispettivamente biologa e ingegnere che nel 2014 decidono di stravolgere le loro vite acquistando un vecchio vigneto abbandonato di merlot nel bergamasco, non lontano da Palazzago e da Pontida, in Valcalepio. Oggi a quell’appezzamento hanno affiancato altre vigne per un totale di appena 3 ettari coltivati in biologico. Un luogo molto bello, caratterizzato da esposizioni molto fortunate e da terreni calcareo-argillosi, capaci di trattenere l’umidità necessaria alle piante anche in annate molto siccitose.

«Crediamo in una viticoltura naturale rispettosa del territorio, delle sue risorse e della sua biodiversità: il nostro vino, senza finzioni e artifizi è il suo frutto e nasce da uve sane e vive».

Queste le parole di Gabriella e Luciano Chenet, rispettivamente biologa e ingegnere che nel 2014 decidono di stravolgere le loro vite acquistando un vecchio vigneto abbandonato di merlot nel bergamasco, non lontano da Palazzago e da Pontida, in Valcalepio. Oggi a quell’appezzamento hanno affiancato altre vigne per un totale di appena 3 ettari coltivati in biologico. Un luogo molto bello, caratterizzato da esposizioni molto fortunate e da terreni calcareo-argillosi, capaci di trattenere l’umidità necessaria alle piante anche in annate molto siccitose.

Il vino

È il Driade Felice il vino che nasce dal primissimo appezzamento acquistato da Gabriella e Luciano. Un rosso che racconta questo spicchio di territorio anche grazie a un profilo potente e ancora da ammorbidire, da cui emergono sentori di prugna, susina nera e amarena. Un rosso di particolare stoffa, che crescerà con il tempo, figlio di una macerazione sulle bucce di 10 giorni, di una fermentazione spontanea e di una maturazione in sole vasche di acciaio (oltre che di un riposo in bottiglia di circa 6 mesi). Bonus: nel 2019 le uve si presentavano talmente belle che l’utilizzo di anidride solforosa è stato ridotto al minimo.

«Crediamo in una viticoltura naturale rispettosa del territorio, delle sue risorse e della sua biodiversità: il nostro vino, senza finzioni e artifizi è il suo frutto e nasce da uve sane e vive».

Queste le parole di Gabriella e Luciano Chenet, rispettivamente biologa e ingegnere che nel 2014 decidono di stravolgere le loro vite acquistando un vecchio vigneto abbandonato di merlot nel bergamasco, non lontano da Palazzago e da Pontida, in Valcalepio. Oggi a quell’appezzamento hanno affiancato altre vigne per un totale di appena 3 ettari coltivati in biologico. Un luogo molto bello, caratterizzato da esposizioni molto fortunate e da terreni calcareo-argillosi, capaci di trattenere l’umidità necessaria alle piante anche in annate molto siccitose.

È il Driade Felice il vino che nasce dal primissimo appezzamento acquistato da Gabriella e Luciano. Un rosso che racconta questo spicchio di territorio anche grazie a un profilo potente e ancora da ammorbidire, da cui emergono sentori di prugna, susina nera e amarena. Un rosso di particolare stoffa, che crescerà con il tempo, figlio di una macerazione sulle bucce di 10 giorni, di una fermentazione spontanea e di una maturazione in sole vasche di acciaio (oltre che di un riposo in bottiglia di circa 6 mesi). Bonus: nel 2019 le uve si presentavano talmente belle che l’utilizzo di anidride solforosa è stato ridotto al minimo.
È il Driade Felice il vino che nasce dal primissimo appezzamento acquistato da Gabriella e Luciano. Un rosso che racconta questo spicchio di territorio anche grazie a un profilo potente e ancora da ammorbidire, da cui emergono sentori di prugna, susina nera e amarena. Un rosso di particolare stoffa, che crescerà con il tempo, figlio di una macerazione sulle bucce di 10 giorni, di una fermentazione spontanea e di una maturazione in sole vasche di acciaio (oltre che di un riposo in bottiglia di circa 6 mesi). Bonus: nel 2019 le uve si presentavano talmente belle che l’utilizzo di anidride solforosa è stato ridotto al minimo.

Fruttato

Vegetale

Fresco

Saporito

Varietà delle uve: Merlot

Fermentazione: Spontanea

Vinificazione: In acciaio

Maturazione: In acciaio

Certificazione: Biologica

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Un bianco che apre uno squarcio di luce sulla regione di Vinho Verde e sulla capacità espressiva di larga parte dei bianchi portoghesi del nord: un vero e proprio punto di riferimento.

Regione

Lombardia

Vino

Rosso

Paese

Italia

Box

Spontaneità

Recensioni

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